Era il 28 marzo del 1995 e nei negozi di dischi faceva la sua apparizione uno dei più grandi dischi prodotti in Italia, "2020 - Speed Ball" dei Timoria.
La band bresciana doveva ripetere il successo di "Viaggio Senza Tempo", un'operazione certamente difficile considerando il valore di quel disco, eppure ci riescono. E ci riescono alla grande.
Registrato tra novembre 1994 e gennaio 1995, prodotto da Angelo Carrara, il disco contiene 17 tracce perfette. Si, anche i filler lo sono.
Un album che, ormai possiamo dire, ha sicuramente predetto il futuro. Quanto sono attuali i testi di "2020", di "Europa 3" o "Guru"? Impressionante.
Tematicamente e musicalmente più heavy del predecessore, la scommessa della band è stata vinta e gli anni che passano continuano a dargli ragione.
A rischio di ripetere sempre le stesse cose, è innegabile l'apice compositivo raggiunto da Omar Pedrini e l'immenso contributo della voce di Francesco Renga, cantante straordinario che ogni metallaro italiano vorrebbe veder tornare a quei tempi.
Erano gli anni in cui era possibile fare veramente rock in Italia e finire in classifica, era già accaduto un paio di anni prima con "Terremoto" dei Lirfiba. Un'epoca piena di nostalgia e di opportunità che poi sono svanite, o che comunque non sono certo più quelle di una volta, ma che merita di essere ricordata per l'enorme valore storico.
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